ScanMed RFC

Negli ultimi trent’anni, cioè dall’avvio del Mercato unico europeo il primo gennaio del 1993, l’Unione Europea (UE) e i suoi Stati membri hanno lavorato insieme per sviluppare una politica comune nel settore ferroviario. Tale politica si concentra sull’obiettivo principale di creare uno spazio ferroviario europeo unico, un sistema di reti ferroviarie a livello dell’UE che consentirà l’espansione del settore ferroviario basato sulla concorrenza, l’armonizzazione tecnica e lo sviluppo congiunto dei collegamenti transfrontalieri. A tal fine, l’UE mira ad aprire e ristrutturare il mercato ferroviario; aumentare la competitività creando condizioni di parità per le imprese; sviluppare infrastrutture per garantire l’interoperabilità; migliorare l’efficienza nell’uso delle infrastrutture e la sicurezza; e garantire prezzi equi.

In questo contesto, il regolamento UE n. 913/2010 ha chiesto agli Stati membri di istituire corridoi ferroviari merci (in inglese Rail Freight Corridors – RFCs) orientati al mercato internazionale e dislocati lungo i principali assi commerciali europei. Questa legislazione, che rappresenta la base legale per l’esistenza e il lavoro del Corridoio ferroviario merci Scandinavo – Mediterraneo (ScanMed RFC), intende rispondere a tre sfide. Innanzitutto, il rafforzamento della cooperazione tra i gestori dell’infrastruttura ferroviaria e di altri attori del settore ferroviario su aspetti chiave come l’assegnazione delle tracce, l’installazione di sistemi interoperabili e lo sviluppo dell’infrastruttura. Dopodiché, il monitoraggio delle prestazioni del trasporto merci, dando a quest’ultimo capacità e priorità adeguate rispetto al trasporto merci in linea con le esigenze di mercato e garantendo il raggiungimento degli obiettivi comuni di puntualità per i treni merci. Infine, la promozione dell’intermodalità tra ferrovia e altri modi di trasporto integrando i terminali nella gestione e nello sviluppo dei corridoi. Ogni RFC possiede una struttura amministrativa propria, che sostiene un’ampia cooperazione tra le parti interessate e intende portare all’armonizzazione di norme tecniche, operative e amministrative. Ad esempio, si lavora per far sì che tutti i cantieri e gli orari dei cantieri siano coordinati a livello transnazionale e che ci sia una comprensione comune della puntualità e della gestione della qualità lungo i Corridoi.

Gli undici Corridoi merci ferroviari esistenti ad oggi possono essere considerate le arterie d’Europa. ScanMed RFC è al centro di questo sistema, attraversando il continente da nord a sud come una spina dorsale di oltre 7.500 chilometri. La sua posizione chiave, l’enorme estensione e il fatto che attraversa alcune delle regioni “locomotive” per l’economia europea sono tutti fattori chiave che sottolineano l’importanza del Corridoio. Nella sua sezione settentrionale, esso collega i Paesi scandinavi con la Germania e con i principali mercati continentali. Nella sua sezione meridionale, unisce due delle più importanti economie del continente, vale a dire la Germania e l’Italia. I sette gestori dell’infrastruttura, tra cui Rete Ferroviaria Italiana (RFI), uniscono quotidianamente gli sforzi per migliorare l’offerta ai clienti in tutto il continente, rafforzando così la competitività del trasporto merci su rotaia. Insieme alle imprese ferroviarie, agli organizzatori del trasporto (spedizionieri, MTO e operatori intermodali) e ai clienti finali, nonché a terminali e porti, e in cooperazione con i ministeri dei trasporti dei Paesi interessati e la Commissione europea, ScanMed RFC lavora con un approccio fondato su fiducia, innovazione, affidabilità e semplicità per fornire migliori servizi ferroviari e attrarre più merci su rotaia.

ScanMed RFC e gli altri Corridoi ferroviari merci fanno parte di un quadro molto più ampio, in quanto l’UE ha anche istituito nove Corridoi di collegamento prioritari (Core Network Corridors – CNCs), che seguono a grandi linee gli assi ferroviari merci, ma includono anche il traffico passeggeri e considerano tutte le modalità di trasporto. La risultante rete transeuropea di trasporto (Trans-European Transport Network – TEN-T) mira a creare una rete di linee ferroviarie, strade, vie navigabili interne, rotte marittime, porti e aeroporti per collegare gli Stati membri e facilitare il trasporto transfrontaliero di merci e persone. I CNCs contribuiscono ad aumentare la quota del settore ferroviario nel trasporto merci, che oggi copre circa il 19% del totale. Lo fanno colmando i divari infrastrutturali tra gli Stati membri, eliminando le strozzature che ancora interferiscono con il buon funzionamento del mercato unico e superando le barriere tecniche. Nel 2014, a ciascun Corridoio è stato assegnato un coordinatore UE con il compito di supervisionarne e promuoverne la realizzazione. Pat Cox, ex presidente del Parlamento europeo, è l’attuale coordinatore del Corridoio ScanMed.

L’essenza europea di ScanMed RFC è data anche dal fatto che, nel corso degli anni, il Corridoio è stato co-finanziato attraverso il Meccanismo per collegare l’Europa (Connecting Europe Facility – CEF) amministrato dall’Agenzia esecutiva europea per il clima, l’infrastruttura e l’ambiente (CINEA), la quale gestisce i fondi della Commissione europea diretti ai progetti per la decarbonizzazione e la crescita sostenibile. In effetti, oltre a rendere l’Europa più coesa e prospera attraverso la facilitazione del commercio transfrontaliero, ScanMed RFC contribuisce ogni giorno a perseguire gli obiettivi climatici dell’UE favorendo un trasporto merci rispettoso dell’ambiente. Nel settore, il trasporto su rotaia contribuisce solo con lo 0,4% alle emissioni europee di gas serra. Inoltre, si tratta dell’unica forma di mobilità che negli anni ha costantemente ridotto le emissioni e il consumo di energia, allo stesso tempo aumentando l’utilizzo di fonti rinnovabili. Le emissioni medie di CO2 dei camion sono più di tre volte superiori alle emissioni del trasporto merci su rotaia. Inoltre, se un sistema ferroviario è alimentato da un mix energetico sostenibile, tali emissioni saranno fino a quattro volte inferiori. In questo contesto, non stupisce che nell’ambito del Green Deal europeo, nel 2021 la Commissione europea abbia presentato la sua Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente, in cui si prevede di aumentare il traffico merci ferroviario del 50% entro il 2030 e di raddoppiarlo entro il 2050.

Dati gli obiettivi politici, non stupisce come la maggior parte dei progetti targati CEF riguardino il settore ferroviario, con un budget complessivo di 16.5 miliardi di euro. Il CEF mira a sostenere gli investimenti nella costruzione di nuove infrastrutture di trasporto in Europa o nel ripristino e potenziamento di quelle esistenti, concentrandosi su progetti transfrontalieri volti a rimuovere le strozzature o a colmare i collegamenti mancanti in varie sezioni dei CNCs, nonché su priorità orizzontali come i sistemi di gestione del traffico. CEF sostiene anche l’innovazione nel sistema dei trasporti per migliorare l’uso delle infrastrutture, ridurne l’impatto ambientale, migliorare l’efficienza energetica e aumentare la sicurezza – tutti obiettivi che ScanMed RFC ha reso propri.

Tra i progetti CEF volti a rimuovere le strozzature ferroviarie transfrontaliere, ve ne sono due che spiccano per importanza, entrambi collocati lungo il Corridoio ScanMed: il tunnel di base del Brennero tra Austria e Italia e il tunnel sottomarino del Fehmarn Belt tra Danimarca e Germania. Il tunnel di base del Brennero, lungo 64 chilometri, rimuoverà un importante collo di bottiglia in un’area sensibile dal punto di vista ambientale. È progettato per spostare il trasporto di merci pesanti e passeggeri attraverso le Alpi dalla strada ad un servizio ferroviario di qualità. Una volta completato, ridurrà drasticamente i tempi di percorrenza da Innsbruck a Fortezza da 80 a 25 minuti. Sotto l’egida di ScanMed RFC, ad inizio 2020 è stata istituita una Task Force dell’Asse del Brennero coordinata da RFI, ÖBB-I e DB Netz e finalizzata al miglioramento della gestione del traffico e all’ ottimizzazione della gestione della capacità. La Task Force ha avviato e completato la valutazione degli accordi europei (bilaterali e trilaterali) attualmente in vigore tra i tre gestori dell’infrastruttura in tema di programmazione e gestione della circolazione e ha identificato azioni per un rapido aggiornamento ed estensione degli stessi che sono state testate nel corso di un progetto pilota durante il 2021. In parallelo allo svolgimento della fase pilota, la Task Force ha previsto il coinvolgimento delle imprese ferroviarie per la successiva identificazione e implementazione di azioni di diretta responsabilità delle stesse.

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Partendo dalla creazione di una nuova procedura di pianificazione ottimizzata a breve termine e dalla definizione di un nuovo flusso di comunicazione tra le sale di controllo, la Task Force ha portato all’implementazione su base permanente di un sistema strutturato di monitoraggio periodico delle performance. Queste operazioni sono state eseguite nel contesto della Piattaforma del Corridoio del Brennero (Brenner Corridor Platform – BCP), un ente internazionale di esperti che elabora proposte riguardati il miglioramento dell’infrastruttura, la gestione delle tracce ferroviarie, la movimentazione nei terminal, le questioni relative all’interoperabilità, alla logistica e all’impatto ambientale. Questa iniziativa sulla tratta Monaco – Verona potrà essere utilizzata come banco di prova per altri Corridoi merci, nonché generalizzato ed applicato ad altre attività chiave, come proposto dalla Commissione europea.

Il secondo grande progetto infrastrutturale posto lungo il Corridoio, il Fehmarn Belt Fixed Link, è, come anticipato, un tunnel sottomarino tra la Danimarca e la Germania. L’esperienza accumulata con la Task Force del Brennero ha portato ScanMed RFC e le altre parti interessate ad assumere un atteggiamento simile nei confronti di questa grande opera. A settembre del 2022, sempre sotto impulso di ScanMed RFC, si è avviato il processo per la creazione di una Piattaforma del Fehmarn Belt (Fehmarn Belt Platform – FBP) sotto il coordinamento di Pat Cox. Si tratterà di una nuova struttura “leggera” che includa tutte le parti interessate al buon proseguimento del progetto, tra cui ovviamente la società che si occupa di costruire l’opera, cioè la Femern Belt AS, ma anche ministeri dei trasporti, Commissione europea, imprese ferroviarie, porti, terminali, e altri portatori d’interesse. A gennaio 2023, i partecipanti si sono incontrati nuovamente per cominciare a definire l’organizzazione della FBP. Il dialogo tra le parti procede spedito, con l’obiettivo di finalizzare la struttura entro l’estate di quest’anno.

Al di là del ruolo di coordinamento svolto per questi due progetti infrastrutturali, nella sua azione ScanMed RFC dirige costante attenzione al mercato, il quale richiede un sempre più ampio coinvolgimento dei clienti finali della catena logistica. Il Corridoio intende per questo semplificare l’accesso alla rete ed ai servizi offerti alle imprese di trasporto e agli spedizionieri, in modo da rendere l’utilizzo della ferrovia sempre più facile e conveniente. A tal proposito l’offerta di capacità integrata gestore dell’infrastruttura – terminale (TICO) è un prodotto importante, che da progetto pilota è diventato parte integrante dell’offerta commerciale del Corridoio coinvolgendo un numero crescente di terminali. Quest’offerta è attualmente in fase di affinamento in considerazione dei riscontri espressi dalle imprese ferroviarie. In aggiunta, attraverso il cosiddetto One-Stop-Shop, il Corridoio offre percorsi prestabiliti (PaPs) a società di gestione ferroviaria, società di spedizioni e imprese industriali. Grazie ad una pianificazione a lungo termine, i PaPs rendono possibile il funzionamento continuo dei treni merci transfrontalieri, mentre ulteriori capacità residue possono essere offerte sul breve termine, se disponibili.

Non sempre, ovviamente, le cose vanno come previsto. Per questo motivo, ScanMed RFC è stato il primo Corridoio ad applicare su un caso reale il processo internazionale di gestione delle emergenze (International Contingency Management – ICM) condiviso tra tutti i gestori dell’infrastruttura europei. La procedura è stata applicata su un caso reale d’interruzione del traffico ferroviario sulla rete italiana lungo la linea di adduzione al Brennero nel mese di dicembre 2020. In quella circostanza, il Corridoio ScanMed ha organizzato le riunioni ICM dove i gestori dell’infrastruttura e i Corridoi coinvolti – oltre a ScanMed, anche quelli Baltico-Adriatico e Reno-Alpino – hanno cooperato al fine di indentificare congiuntamente le migliori opzioni di re-instradamento del traffico coinvolto dall’interruzione e di concordare una strategia di comunicazione armonizzata nei confronti delle imprese ferroviarie e di tutte le altre parti interessate. Periodicamente, ScanMed RFC organizza simulazioni ICM con i gestori dell’infrastruttura, affinché le emergenze possano essere affrontate in maniera sempre più coordinata, rapida e indolore per il flusso di merci. Nonostante gli inevitabili intoppi occasionali, coniugare crescita, sostenibilità, risultati e qualità rimane l’obiettivo principale di ScanMed RFC.

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Gabriele Melindo

Laureato in affari internazionali all’Accademia Diplomatica di Vienna, lavora come Administration & Communication Officer per il Corridoio ferroviario merci Scandinavo – Mediterraneo. Una passione per l’Europa e l’ambiente, dopo aver intrapreso gli studi in giro per il mondo, tra Nord Europa e Stati Uniti, ha deciso d’iniziare la sua carriera lavorativa a Vienna per sostenere, nel proprio piccolo, l’implementazione del Green Deal europeo e il conseguimento degli obiettivi climatici dell’UE. Date le basse emissioni e il basso consumo energetico del trasporto ferroviario, ritiene ScanMed RFC l’associazione ideale per contribuire alla causa. Inoltre, da italiano che ha vissuto in Norvegia e Austria, sente un legame personale con questo Corridoio, poiché collega tutti i Paesi che chiama “casa.”

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