VEG-GAP: il rapporto tra verde urbano-temperature-qualità dell’aria

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Durante i tre anni del progetto LIFE Preparatory le città di Bologna, Madrid e Milano saranno sotto la lente di ingrandimento. Otto partner – tra comuni, istituti di ricerca e aziende – sono al lavoro per offrire alle pubbliche amministrazioni informazioni utili e strumenti per sviluppare piani di qualità dell’aria che tengano conto delle caratteristiche degli ecosistemi della vegetazione urbana.

In che modo il verde urbano influisce sulla temperatura, sulla qualità dell’aria e sul benessere dei cittadini? Quali specie sono più adatte da piantare in aree urbane? Quanta dovrebbe essere la vegetazione in città e dove dovrebbe essere posizionata? Queste sono alcune delle domande a cui il progetto europeo VEG-GAP, finanziato dal programma Life (Programma per l’ambiente e le azioni climatiche) intende rispondere in modo approfondito. Entro il 2050 ci saranno 6 miliardi di persone che vivranno nei centri urbani e oggi si stima che oltre il 70% delle emissioni nocive per il pianeta provenga dalle città. Pertanto, è essenziale trovare soluzioni che affrontino il problema dell’inquinamento urbano, nonché il mantenimento e il miglioramento dei loro ecosistemi naturali e della salute dei cittadini. Il progetto VEG-GAP si ispira alla consapevolezza che il verde urbano è una risorsa straordinaria per la qualità dell’aria delle città grazie alla sua capacità di regolare il comfort termico e di pulire l’aria. Tuttavia, la vegetazione emette anche gas nell’atmosfera, i cosiddetti composti organici volatili biogenici (BVOC) che contribuiscono alla formazione di inquinanti secondari come l’ozono (O3) e una parte importante del particolato atmosferico (PM10). Per la prima volta, il progetto VEG-GAP studierà gli effetti della vegetazione sulla qualità dell’aria nelle città, il suo impatto sulle temperature e ulteriori cambiamenti sull’inquinamento atmosferico.

L’obiettivo del progetto è anche capire se il verde urbano, in alcune condizioni, può comportare rischi per la salute dell’uomo e gli ecosistemi della vegetazione, ad esempio per il fatto di partecipare attraverso la BVIC emessa dalla vegetazione, alla produzione di ozono e inquinanti secondari come il particolato atmosferico. Il problema che il VEG-GAP affronta abbraccia una vasta gamma di interazioni tra ecosistemi vegetali e inquinamento, ecosistemi vegetali e meteorologia, inquinamento e salute umana, inquinamento e salute degli ecosistemi vegetali, ecc.

Bologna, Madrid e Milano sono le tre città analizzate. Il progetto VEG-GAP parte da uno studio approfondito sullo stato attuale della qualità del verde e dell’aria nelle tre aree metropolitane, adottando un approccio integrato che esamina il trasporto e la formazione di inquinanti nell’atmosfera, dalla scala continentale a quella cittadina, insieme alla presenza di edifici e vegetazione, in diverse condizioni climatiche. Seguirà anche la valutazione dell’impatto degli scenari di sviluppo urbano verde sull’inquinamento atmosferico e sulla temperatura.

VEG-GAP è iniziato nel dicembre 2018 e si concluderà nel dicembre 2021. Il progetto è coordinato da ENEA e coinvolge come partner la Città Metropolitana di Bologna, il Comune di Madrid, il Comune di Milano, ARIANET, CREA, MEEO e il Politecnico dell’Università di Madrid. Il budget totale è di 1.666.667 euro con un contributo finanziario europeo di 1.000.000 di euro.

I risultati di VEG-GAP saranno resi disponibili sul sito Web (http://www.lifeveggap.eu) e su una piattaforma IT collaborativa progettata per essere utilizzata dalle autori- tà competenti per pianificare i loro interventi sulla vegetazione urbana e la riduzione dell’inquinamento, nonché per informare i cittadini. Durante il triennio verrà prodotta diversa documentazione comprendente un database, delle linee guida e un manuale. Un altro obiettivo del progetto è fornire raccomandazioni per migliorare la legislazione esistente sulla protezione della qualità dell’aria nelle città europee. Infine, vengono organizzati incontri periodici tra i partner del progetto per diffondere le conoscenze acquisite e valutare i risultati ottenuti, anche allo scopo di incoraggiare altre parti interessate a replicare il progetto.
Il progetto è finanziato dal progetto europeo LIFE.

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Marino Cavallo

Marino Cavallo è laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Bologna e dal 2005 ricopre l’incarico di Responsabile Ufficio Ricerca e Innovazione della Provincia di Bologna, ora Città Metropolitana. Si occupa di gestione di progetti europei, prevalentemente sui seguenti temi: sviluppo d’impresa, sostenibilità e innovazione tecnologica. Ha tenuto seminari e lezioni presso le Università di Bologna, Urbino,
Modena e Reggio Emilia, Milano, Napoli, Chieti,Trieste e Ferrara. Ha diretto e coordinato ricerche di livello europeo e scritto e curato monografie e saggi su temi economici.

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