Crowdfunding: un HUB per promuovere e informare

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La finanza alternativa non è solamente un fenomeno innovativo nel mondo economico e negli investimenti: tramite il crowdfunding potenzialmente può rappresentare una nuova modalità di coinvolgimento dei cittadini e dei gruppi sociali nei progetti e nelle iniziative civiche. La finanza negli ultimi anni non ha certo goduto di buoni giudizi e di un’opinione pubblica favorevole. La crisi economica e gli scandali che hanno coinvolto i vertici di importantissime banche e istituzioni finanziarie hanno pesantemente minato la credibilità di molti operatori e di parti rilevanti del sistema finanziario. Purtroppo la finanza per lo sviluppo si è dimostrata troppo spesso inefficiente e sorda alle esigenze dei soggetti economici più deboli: le piccole e medie imprese, le start up ideate da giovani con belle idee ma pochi soldi, i progetti civici elaborati per rendere più vivibile un quartiere o una piazza della città.

Per questi motivi negli ultimi anni ha preso corpo una vera e propria ipotesi di finanza alternativa, non ancora riconoscibile come struttura consolidata di servizi e di organizzazioni però estremamente vivace e pronta a captare le molteplici domande che vengono dalla società e dall’economia. Fanno parte della finanza alternativa il microcredito, gli investimenti etici, la sharing economy, l’economia dello scambio solidale, le banche del tempo, i gruppi di acquisto. A pieno diritto fa parte della finanza alternativa il crowdfunding.

Il crowdfunding, secondo la definizione dell’European Crowdfunding Network (ECN) è «l’accumulo di piccoli investimenti in singoli progetti da parte di un gran numero di individui (“la folla”) tramite o con l’aiuto di internet e dei social network». Si tratta di attività con molteplici finalità e scopi; una possibile classificazione differenzia le attività in base ai meccanismi e alle aspettative che vincolano donatori e richiedenti: equity based crowdfunding, reward based crowdfunding, lending based crowdfunding, donation based crowdfunding. In alcuni modelli sono più accen- tuate le relazioni di mercato basate su un rendimento di tipo finanziario valutato secondo le logiche del rendimento; in altri casi invece è preminente il coinvolgimento e l’adesione del donatore al progetto del proponente.

In questo ultimo caso il finanziamento è a tutti gli effetti un modo per aderire, sostenere e promuovere gli obiettivi dell’iniziativa. Lo spettro di possibilità del crowdfunding è dunque molto vasto e può raccogliere esigenze di imprese, comunità locali, gruppi di cittadini, start up innovative. I settori che possono beneficiare del crowdfunding, oltre a quello economico sono la cultura, le iniziative sociali, i progetti ambientali. Qui è più facile mobilitare l’opinione pubblica e accendere l’interesse, specie se i progetti hanno una forte aderenza con il livello locale e con l’ambiente circostante dei cittadini. Se gli obiettivi sono concreti, misurabili e rendicontabili la mobilitazione della folla si dimostra più agevole e i risultati finanziari più rapidi e consistenti.

Permangono però barriere, timori, diffidenze, come sempre quando qualcuno deve mettere il proprio denaro nelle mani di qualche altra organizzazione. Ci si potrà fidare? Le risorse verranno effettivamente impiegate per il progetto? Se non si raggiungono gli obiettivi, dove finiscono le somme raccolte? Sono solo alcune delle domande che coinvolgono coloro che entrano in contatto con progetti e piattaforme online di crowdfunding. È difficile stimare la solidità di banche con sedi in palazzi imponenti e prestigiosi, figuriamoci valutare organizzazioni che vivono essenzialmente sul web e nello spazio immateriale di internet. Questo pensano spesso i potenziali investitori, e questo frena lo sviluppo del crowdfunding oggi in Europa. Per supportare investitori, pubbliche amministrazioni, piccole e medie imprese è nato a Bologna, dalla collaborazione tra Città metropolitana e Università un vero e proprio Hub del crowdfunding.

Finanziato dal programma Central Europe dell’Unione europea attraverso il progetto Crowd Fund Port, l’Hub mira a offrire servizi per offrire informazioni, formazione, supporto allo sviluppo di progetti di Crowdfunding, anche mettendo in contatto domanda e offerta di servizi.
Per ricevere ulteriori informazioni e materiali di approfondimento si può fare riferimento al sito del progetto: www.crowdfundport.eu o scrivere a hubcrowdfunding@cittametropolitana.bo.it .

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Marino Cavallo

Marino Cavallo è laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Bologna e dal 2005 ricopre l’incarico di Responsabile Ufficio Ricerca e Innovazione della Provincia di Bologna, ora Città Metropolitana. Si occupa di gestione di progetti europei, prevalentemente sui seguenti temi: sviluppo d’impresa, sostenibilità e innovazione tecnologica. Ha tenuto seminari e lezioni presso le Università di Bologna, Urbino,
Modena e Reggio Emilia, Milano, Napoli, Chieti,Trieste e Ferrara. Ha diretto e coordinato ricerche di livello europeo e scritto e curato monografie e saggi su temi economici.

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