Guardare al domani: le professioni del futuro

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In un mondo 4.0, in cui novità e innovazione sono all’ordine del giorno, cresce il numero di giovani che si pone domande su quelle che si preannunciano essere le professioni più richieste un domani. Prima di rispondere a questi interrogativi, partiamo da qualche premessa.

Se in passato il consumer era relegato ad un ruolo meramente passivo, pronto ad ascoltare in silenzio le “verità” delle imprese, oggi – nell’era della convergenza e della digitalizzazione – le aziende parlano a un consumatore diverso, sicuramente multitasking e interattivo. In primo luogo, il consumatore di oggi è sempre più esigente, competente e volatile. Di conseguenza, le aziende sono confuse per via dei cambiamenti dei consumatori. In secondo luogo, il consumer – o meglio prosumer – è iperconnesso, utilizza continuamente le tecnologie digitali ed esige risposte il più possibile immediate da parte delle imprese. Infine, il cliente di oggi segue le logiche del verde e del benessere, sentendosi appagato dal consumo di prodotti certificati/ecologici. Etica e sostenibilità sono infatti tematiche che stanno a cuore e orientano gli acquisti delle persone che si aspettano, da parte di ogni realtà aziendale, responsabilità sociale.

Ecco che, in futuro, le aree e i settori più fertili in termini di posti di lavoro saranno essenzialmente due: da un lato il green work, dall’altro il digitale. La cosiddetta “Green Economy” è un vero e proprio generatore di occupazione. Secondo un recente rapporto redatto da Censis in collaborazione con Confcooperative, saranno ben 480.000 i posti di lavoro generati dall’Economia Verde entro il 2023.

Tra i green job più richiesti si spazierà da mansioni caratterizzate da un alto livello di specializzazione a professioni più tecniche, dall’esperto di marketing ambientale a manovali esperti nell’utilizzo di calcestruzzo ecologico, dall’impiantista a basso impatto ambientale al semplice artigiano, che nel suo piccolo, si dimostra ecosostenibile.
Nel ramo digitale, i profili maggiormente ricercati e promettenti andranno dal Big Data Analyst, esperto nell’analisi di enormi moli di dati e nell’ottimizzazione del rendimento dei canali web aziendali, all’ICT Security Manager, responsabile di gestire la policy di sicurezza del sistema informativo e di valutare i rischi connessi all’utilizzo di specifici strumenti informatici in azienda. Non dimentichiamo poi il Mobile Application Developer – in italiano Sviluppatore di App – costantemente impegnato nella creazione, nell’aggiornamento e nel miglioramento di applicazioni per i dispositivi mobili, che giorno per giorno stanno modificando il nostro modo di comunicare, intrattenerci e ricercare informazioni. Queste sono solo alcune delle figure professionali che acquisteranno via via più importanza, considerata la costante penetrazione del web nella vita quotidiana. A conferma di quanto detto, interviene anche l’ultimo report “Future Job” del World Economic Forum dal quale si evince che “i primi driver del cambiamento riguardano tutti la tecnologia: una diffusa presenza dell’internet mobile super veloce, l’intelligenza artificiale, l’adozione sempre più ampia di strumenti di big data analysis e il ricorso al cloud computing”.

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Marina Verderajme

Presidente di Job Farm e Direttrice di Job Farm News, si occupa da oltre 15 anni di formazione, lavoro, risorse umane e innovazione. Dirige SportelloStage partner di Recruit srl, agenzia di intermediazione, e Ems società di consulenza HR.

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